📆 Il 19 luglio 1992 è una data che ha segnato la storia recente del nostro Paese e che resta impressa nella mente.
In quella giornata, in via D’Amelio a Palermo, caddero in un attentato mafioso il giudice Paolo Borsellino, collega e amico del giudice Giovanni Falcone, ucciso nemmeno due mesi prima, il 23 maggio, insieme alla moglie e agli uomini della scorta nella strage di Capaci.
Due stragi mafiose che hanno colpito due personalità di spicco nella lotta alla mafia che hanno combattuto, con ogni mezzo, affiancati da uomini e donne della scorta, fedeli collaboratori a cui li ha uniti un tragico destino.
Della scorta di Paolo Borsellino faceva parte anche Emanuela Loi, poliziotta sarda di ventiquattro anni, una delle prime donne assegnate al servizio scorte in Italia.
Emanuela, come i colleghi e i due giudici che erano stati chiamati a proteggere, ha lasciato un’eredità importante, quella di chi ha anteposto il senso del dovere e la sete di giustizia alla propria vita, pur consapevole dei rischi a cui andava incontro. 👏🏼
😍 Di lei e del messaggio lasciato ai giovani ci ha parlato la sorella, Claudia Loi, intervista dal direttore di Sardegna Wanderlust, @alisardu
Testo @alisardu
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