di Francesco Ledda, Sardegna Wanderlust IV
Sasso Marconi-Villa Griffone: dalla finestra della “Stanza dei bachi” il giovane Guglielmo ascolta il vento che pettina il prato sulla collina dei Celestini. Ne osserva il movimento ondeggiante (a onde, appunto!) e immagina che, nel vento, anche la sua voce possa giungere al di là della collina. Guglielmo attende la bella stagione nel suo laboratorio compiendo esperimenti sulle onde hertziane finché, nella tarda primavera del 1895, è pronto a far giungere il suo segnale lontano, oltre l’orizzonte.
- La nave-laboratorio Elettra, salpata da Civitavecchia, è in navigazione verso Golfo Aranci mentre, da lontano, già si scorgono le ripide scogliere di Capo Figari. Di fronte alla rada di Cala Moresca si erge Figarolo e in lontananza, sulla linea dell’orizzonte, il profilo delle creste calcaree dell’isola di Tavolara, a raccontarci, allora come oggi, l’aspra bellezza del Mediterraneo. Nella notte del 10 agosto fervono i preparativi a bordo del panfilo dove lo scienziato Guglielmo Marconi, che nel 1909 ha ricevuto il premio Nobel per la Fisica, è intento a curare gli ultimi dettagli. Nel frattempo, durante la giornata, gli operatori avevano installato sulla terrazza del Semaforo di Capo Figari, situata a 342 metri sul livello del mare, gli strumenti e il riflettore ricevente. Tutto è pronto!
All’alba del giorno seguente, il cielo s’illumina di rosa mentre la luce del sole incomincia a irradiarsi. Inizia l’attesa. Sul panfilo, Marconi è intento all’ascolto in cuffia per coordinare l’attività, mentre gli operatori nel semaforo della Regia Marina attendono la riuscita dell’esperimento. Le ore trascorrono lente. Nel pomeriggio, improvvisamente, segnali a onde corte solcano l’etere percorrendo, velocissimi, i 263 chilometri che separano la stazione trasmittente di Rocca di Papa dal riflettore posto sulla terrazza del Semaforo.
Marconi, in ascolto, esulta nello sperimentare per la prima volta al mondo la ricezione e l’utilizzo delle onde per radiocomunicazioni della frequenza di 525 MHz, con una lunghezza d’onda di 57 cm.
Il giorno seguente, lo scienziato annunciava la notizia al mondo: «Sono lieto di comunicare che ieri, per mezzo di apparecchi a onde ultracorte (57 centimetri!) di piccola potenza e forniti di riflettori portatili, abbiamo potuto comunicare chiaramente tanto radiotelegraficamente quanto radiotelefonicamente da Rocca di Papa a Capo Figari, attraverso una distanza di 270 chilometri. Presenti i rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni. Il risultato è assai importante per la scoperta che offre la possibilità di comunicare mediante le onde ultracorte, anche a distanze maggiori di quelle che risulterebbero teoricamente possibili a causa della curvatura terrestre».