Ogliastra in volo

di Luca Granella, Sardegna Wanderlust IV

Dopo una rapida occhiata agli strumenti, lo sguardo ritorna a farsi rapire dallo scenario, unico e inconfondibile, regalato dal paesaggio mozzafiato sottostante, l’Ogliastra. Questa porzione di Sardegna, adagiata a ridosso della Costa Orientale dell’isola, presenta un’orografia in cui il contrasto tra il mare e la montagna impressiona per maestosità e bellezza. Il ritmo cadenzato dell’elica dell’ICP Savannah, aereo ultraleggero, consente all’aria di scorrere sotto.

Volare in Ogliastra impone un passaggio per Tortolì-Arbatax dove, dagli anni Ottanta, il locale aeroporto è divenuto un punto di riferimento per i velivoli che intendono atterrare al di fuori degli scali principali dalla Sardegna. Quella lunga lingua di asfalto, nata per servire l’allora locale cartiera, rappresenta oggi un trampolino per brevi avventure nel cielo. Decollati, le rotte da seguire sono ben quattro per altrettanti itinerari pianificati per scoprire un territorio vasto e meritevole di essere ammirato da un insolito punto di vista. La luce solare, filtrata dal parabrezza posto al di sopra del cockpit (posto di pilotaggio), rende il panorama ancora più speciale con l’azzurro del cielo impegnato a fondersi con il blu cobalto del mare. Si susseguono calette, grotte, spiagge dalla fine arena bianca, attrazione irresistibile per le migliaia di turisti che, ogni anno, scelgono l’Ogliastra per le loro vacanze estive. Facendo rotta verso nord, si sorvolano Baunei e lo splendido scenario di Cala Luna che, con i suoi contrasti, accompagna la dolce virata impostata dal comandante Roberto Fasone. La manovra permette al velivolo di rientrare sullo scalo di Arbatax, questa volta si atterra dal lato terra e si lasciano alle spalle le coste del celebre itinerario Selvaggio Blu.

Impostando una nuova rotta verso sud, si è accolti dalla torre di Barisardo, dalla Marina di Cardedu e dalla spiaggia di Su Sirboni (il cinghiale, ndr). E, ancora più giù, sino alla Marina di Tertenia, angolo di Ogliastra particolarmente noto per i suoi contrasti cromatici, a cavallo tra cielo a mare. Mentre si risale, si incontrano le spiagge di Cea e di Muscì cullati dai colori offerti dal golfetto e dai faraglioni rossi. E, ancora, la zona archeologica di San Salvatore avendo, ben in vista, la Tomba dei Giganti.

Un altro itinerario magnifico, che dista poco meno di venti minuti di volo, fa giungere al celeberrimo tacco roccioso di Pedra Liana. Si risale la Valle del Pardu, volando in cerchio, e si resta ammaliati dal connubio tra roccia e vegetazione mentre si plana su alcuni dei centri più caratteristici dell’Ogliastra: Villanova Strisaili e Villagrande. L’ultimo valzer nell’aria, prima di fare ritorno definitivamente sullo scalo di Tortolì, l’aereo lo compie su uno dei siti archeologici più celebri e visitati dell’isola, il villaggio di Tiscali, per chiudere sulla gola di Gorroppu, ovvero uno dei canyon più profondi del vecchio continente nonché il più il profondo d’Italia. In lontananza è ormai in vista la spiaggia di Basaura, preludio dell’ultimo rientro alla base. I carrelli stridono sulla pista con il Savannah che, a poco più di 80 km orari, atterra. I sobbalzi delle ruote sull’asfalto sono la lieta conclusione di questa surreale esperienza in un paradiso ancora non molto conosciuto.

 

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